PALOMA è l’unica stazione marittima fissa in Italia che misura sia la CO₂ atmosferica che quella disciolta. Il sito raccoglie altri parametri di base, come pH, alcalinità totale, nutrienti inorganici e ossigeno disciolti, su campioni discreti a frequenza mensile. Il Golfo di Trieste, che si trova nella zona più settentrionale del bacino del Mediterraneo, è interessata da condizioni eteorologiche che causano grandi variazioni nelle temperature superficiali dell’aria e dell’acqua. Durante gli inverni rigidi, possono verificarsi formazioni di acqua più densa. L’influenza delle acque dense di origine Nord-adriatica (NAdDW) contribuisce alla circolazione termoalina del Mediterraneo orientale (Gacic et al. 2001). Le acque marine ricevono l’afflusso di numerosi fiumi, come l’Isonzo, il Timavo, e il Risano, drenando bacini carbonatici e trasportando così al mare elevate alcalinità. L’ecosistema marino del Golfo di Trieste è molto produttivo e sostiene attività economiche rilevanti, tanto che il Golfo può essere considerato rappresentativo del bacino del Nord Adriatico. La costa circostante è stretta e ripida, si trova tra il mare e l’altopiano carsico, a circa 300-400 metri di altezza. Il territorio ospita boschi con una ricca varietà di vegetazione, che spazia dalle specie mediterranee a quelle tipiche dell’Europa centrale. Interessata da attività antropiche e caratterizzata da elevata densità abitativa, l’area ospita la conclusione di un grande oleodotto che fornisce benzina al centro Europa. I centri principali della zona sono Trieste, che conta circa 200 mila abitanti, Monfalcone, caratterizzato da circa 50 mila anime e Capodistria, anch’esso occupato da circa 50 mila residenti. L’infrastruttura della stazione di PALOMA è situata al centro del Golfo, su un fondale profondo 25 m, a circa 8 miglia nautiche (circa 15 km) da Trieste, 13 km da Grado e 9 km da Pirano, in Slovenia. Grazie alla collaborazione tra l’ARPA regionale, la Protezione Civile e l’Istituto di scienze marine (Cnr-Ismar), il sito fornisce osservazioni continue o quasi continue sui parametri ICOS. L’Osservatorio del Cnr è dotato di connessione per la consegna dei dati in tempo quasi reale